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Addio al test di ingresso: come cambia davvero l’accesso a Medicina dal 2025/2026
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Addio al test di ingresso: come cambia davvero l’accesso a Medicina dal 2025/2026 

Il 28 maggio 2025 il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Gianna Fregonara, ha anticipato alcuni dei dettagli più attesi sulla riforma dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Il focus è ora tutto su un elemento chiave della nuova selezione: gli esami al termine del semestre filtro, che sostituiranno il tradizionale test d’ingresso.

La nuova selezione: tre esami in 90 minuti

Secondo le indiscrezioni pubblicate, gli studenti dovranno affrontare tre prove scritte, una per ciascuna delle seguenti materie:

  • Chimica e propedeutica biochimica
  • Fisica
  • Biologia

Il test: formato delle domande

Ogni test consisterà in 31 domande e avrà una durata di 45 minuti, per un totale di oltre due ore di esami. Le prove saranno uguali per tutti gli studenti a livello nazionale.

Le domande saranno divise in due categorie

  • 21 a risposta multipla, come nel vecchio test di ammissione;
  • 10 a completamento, in cui sarà necessario scrivere la parola mancante all’interno di una frase.

La correzione avverrà secondo un criterio oggettivo: +1 punto per ogni risposta corretta, -0,25 per ogni errore. Le risposte non date non incideranno sul punteggio.

Due sessioni per migliorare il risultato

Una novità importante riguarda la possibilità di ripetere gli esami. Sono previste due sessioni:

  • la prima a fine novembre
  • la seconda a dicembre, a distanza di 15 giorni

Gli studenti potranno rifare uno o più esami per cercare di migliorare il proprio punteggio, che sarà espresso in trentesimi con eventuale lode.

Una riforma ormai ufficiale

Il 9 maggio 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva la riforma dell’accesso a Medicina. La Ministra Bernini ha confermato che i tre esami saranno l’unico criterio di selezione, con graduatoria nazionale stilata sulla base dei risultati.

Già il 28 marzo, un primo decreto attuativo aveva gettato le basi della riforma, prevedendo tra l’altro:

  • obbligo di doppia iscrizione (Medicina + corso alternativo biomedico o sanitario),
  • massimo tre tentativi per accedere a Medicina attraverso il semestre filtro,
  • armonizzazione dei programmi a livello nazionale,
  • e il superamento della prova come condizione per l’accesso al secondo semestre.

Come funziona il semestre filtro

Il semestre filtro è a tutti gli effetti un semestre universitario regolare, con:

  • lezioni frontali,
  • esami con voto in trentesimi,
  • e CFU riconosciuti.

Chi supera tutti gli esami e ottiene almeno 18 CFU entra nella graduatoria nazionale. Solo chi è in graduatoria ottiene un posto per il secondo semestre del corso di laurea in Medicina, Odontoiatria o Veterinaria.

Chi non supera la selezione può comunque proseguire il percorso nel corso alternativo scelto in fase di iscrizione, portandosi dietro i CFU maturati.

Le università private e i corsi in inglese

Al momento, le università non statali e i corsi in lingua inglese restano esclusi dal nuovo sistema. Il Ministero chiarirà con successivi decreti se e come queste istituzioni potranno adeguarsi alla riforma.

È davvero più facile entrare a Medicina?

La risposta è no. Cambia il metodo, ma non la selettività. Non ci sarà più un test “a crocette” preliminare, ma un percorso di selezione basato sulla frequenza e sul merito accademico. Serviranno preparazione, costanza e motivazione, perché sarà necessario affrontare tre esami universitari impegnativi in tempi stretti.

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