Concorso Ministero della Cultura 577 funzionari: architetti, bibliotecari, archivisti e archeologi 

È stato bandito il Concorso Ministero della Cultura, che mette in palio 577 posti da Funzionario al Ministero della Cultura (MiC): un’occasione concreta per chi vuole lavorare nella tutela e valorizzazione del patrimonio italiano, tra archivi, biblioteche, beni archeologici e architettonici, con assunzione a tempo pieno e indeterminato.

Concorso Ministero della Cultura: la ripartizione delle 577 assunzioni

Il bando prevede 577 unità di personale non dirigenziale nell’Area funzionari del Ministero della Cultura, famiglia professionale tecnico-specialistica per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. La ripartizione è la seguente:

• 100 posti – Funzionario architetto (Codice 01)
• 300 posti – Funzionario bibliotecario (Codice 02)
• 167 posti – Funzionario archivista (Codice 03)
• 10 posti – Funzionario archeologo (Codice 04)

È una distribuzione che valorizza fortemente il comparto bibliotecario e archivistico (insieme, 467 posti), segnale chiaro di quanto la gestione e la fruizione del patrimonio documentario siano oggi un asse strategico per la PA culturale.

Riserve di posti: chi ha corsie preferenziali

Come in molti concorsi pubblici, sono previste riserve di posti per specifiche categorie, tra cui:

• 30% per volontari delle Forze Armate congedati senza demerito (per ciascun codice)
• 15% per operatori volontari che hanno concluso il Servizio Civile Universale/Nazionale senza demerito
• Possibile riserva (entro limiti previsti) per personale a TD con almeno 36 mesi di servizio, secondo quanto indicato nel bando.

Per partecipare al Concorso RIPAM Cultura 2025 per 577 funzionari, i candidati devono essere in possesso di requisiti generali e requisiti specifici, che devono essere tutti presenti alla data di scadenza della domanda.

Requisiti generali

Possono partecipare al concorso coloro che possiedono i seguenti requisiti generali previsti dalla normativa sui concorsi pubblici:

• Cittadinanza italiana oppure cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione europea
  (sono ammessi anche cittadini di Paesi terzi nei casi previsti dall’art. 38 del D.lgs. 165/2001);
• Età non inferiore a 18 anni;
• Godimento dei diritti civili e politici;
• Idoneità fisica all’impiego;
• Assenza di condanne penali o procedimenti penali in corso incompatibili con l’assunzione nella Pubblica Amministrazione;
• Non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione, né dichiarati decaduti da un impiego statale.

Requisiti specifici e titoli di studio richiesti

Il concorso è suddiviso in quattro profili professionali, ciascuno dei quali richiede specifici titoli di studio universitari e post-universitari. È fondamentale verificare con attenzione la corrispondenza tra il proprio percorso formativo e il profilo scelto.

Funzionario Architetto (Codice 01) – 100 posti

Per partecipare come funzionario architetto è richiesto:

Laurea magistrale (LM): Architettura del paesaggio (LM-3); Architettura e ingegneria edile, architettura (LM-4); Conservazione dei beni architettonici e ambientali (LM-10); Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale (LM-48); Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio (LM-75) o titoli equiparati o equipollenti in base alla normativa vigente;

e in aggiunta:
Diploma di specializzazione o dottorato di ricerca o master universitario di secondo livello in materie attinenti al patrimonio culturale oppure Diploma di una delle scuole di alta formazione e di studio, che operano presso il Ministero o titoli equipollenti
e in aggiunta:
Abilitazione all’esercizio della professione di architetto sez. A), settore architettura dell’Albo.

Funzionario Bibliotecario (Codice 02) – 300 posti

Per il profilo di funzionario bibliotecario sono richiesti:

Laurea magistrale (LM): Archivistica e biblioteconomia (LM-5) o titoli equiparati secondo la normativa vigente
e in aggiunta:
Diploma di specializzazione o dottorato di ricerca o master universitario di secondo livello in materie attinenti al patrimonio culturale oppure Diploma di una delle scuole di alta formazione e di studio, che operano presso il Ministero o titoli equipollenti;
oppure
Laurea specialistica o laurea magistrale o Diploma di laurea o titoli equiparati o equipollenti secondo la normativa vigente
e in aggiunta:
Diploma di specializzazione di una delle scuole di alta formazione e di studio che operano presso la Scuola di specializzazione in beni archivistici e librari o titoli equipollenti o dottorato di ricerca o master universitario di secondo livello in beni librari o equivalente.

Funzionario Archivista (Codice 03) – 167 posti

Per partecipare come funzionario archivista è necessario possedere:

Laurea magistrale (LM): Archivistica e biblioteconomia (LM-5) o titoli equiparati secondo la normativa vigente
e in aggiunta:
Diploma di specializzazione o dottorato di ricerca o master universitario di secondo livello in materie attinenti al patrimonio culturale oppure Diploma di una delle scuole di alta formazione e di studio, che operano presso il Ministero o titoli equipollenti;
oppure
Laurea specialistica o laurea magistrale o Diploma di laurea o titoli equiparati o equipollenti secondo la normativa vigente
e in aggiunta:
Diploma di specializzazione di una delle scuole di alta formazione e di studio che operano presso la Scuola di specializzazione in beni archivistici e librari o presso le Scuole di archivistica, paleografia e Diplomatica del Ministero della cultura istituite presso gli Archivi di Stato o titoli equipollenti o dottorato di ricerca o master universitario di secondo livello in beni archivistici o equivalente.

Funzionario Archeologo (Codice 04) – 10 posti

Per il profilo di funzionario archeologo sono richiesti:

Laurea magistrale (LM): Archeologia (LM-2) o titoli equiparati secondo la normativa vigente
e in aggiunta:
Diploma di specializzazione o dottorato di ricerca o master universitario di secondo livello, in materie attinenti alla posizione di lavoro, previsti dalla legge per lo svolgimento dei compiti assegnati.

Si tratta di un profilo numericamente più limitato, ma altamente specialistico e strategico per la tutela del patrimonio archeologico nazionale.

Come fare domanda: portale inPA, scadenza e contributo

La domanda si presenta solo online tramite il portale inPA, autenticandosi con SPID/CIE/CNS/eIDAS. Il bando prevede un termine di 30 giorni dal giorno successivo alla pubblicazione sul portale inPA (termine perentorio). E’ possibile inviare la propria candidatura entro il 14/01/2025 al seguente link: LINK AL SITO inPA

È richiesto anche il pagamento di un contributo di partecipazione di 10 euro (non rimborsabile) per ciascun codice a cui ti candidi.

Prove d’esame: scritto a quiz + orale interdisciplinare

La procedura concorsuale è chiara e lineare:

1. Prova scritta (test a risposta multipla, in digitale)
2. Prova orale (colloquio sulle materie, con inglese e competenze digitali)

Prova scritta: struttura, punteggi e soglia di superamento

La prova scritta è un test di 40 quesiti in 60 minuti, punteggio massimo 30 punti, così composto:

• 25 quesiti:
  • 10 comuni (materie giuridico-amministrative e contesto MiC)
  • 15 specifici per profilo (architettura/biblioteconomia/archivistica/archeologia e tutela-valorizzazione)
• 8 quesiti di logica (logico-deduttiva e ragionamento critico-verbale)
• 7 quesiti situazionali (scenari organizzativi e gestionali)

La prova è superata con almeno 21/30.

Un elemento importante per organizzare lo studio: non è prevista la pubblicazione della banca dati prima della prova.

Prova orale: cosa chiedono davvero

L’orale consiste in un colloquio interdisciplinare sulle stesse materie dello scritto e include anche:

• Inglese: livello almeno B1 (conversazione)
• Competenze informatiche e digitali (uso delle tecnologie ICT)

Anche qui la soglia è 21/30.

Attenzione alla scelta del profilo

Ogni candidato può presentare domanda per uno o più profili, purché sia in possesso di tutti i requisiti richiesti per ciascun codice. È quindi fondamentale verificare con precisione:

• la classe di laurea,
• il titolo post-laurea,
• l’eventuale abilitazione professionale richiesta.

Una scelta non corretta del profilo può comportare l’esclusione dalla procedura.

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